Fra pochi giorni, il 14 gennaio 2020, Microsoft cesserà il supporto ufficiale per Windows 7 e Windows Server 2008, che diventeranno quindi ufficialmente obsoleti.
Cosa cambia? A livello di utilizzo, poco: PC e Server continueranno comunque a funzionare, ma il sistema operativo non riceverà più aggiornamenti di sicurezza da Microsoft. Questo significa che le macchine saranno esposte ad eventuali attacchi malevoli e alcuni programmi o applicativi in uso potrebbero smettere improvvisamente di funzionare per sopraggiunta incompatibilità: lanciati fra il 2008 e il 2009, Windows 7 sulle stazioni di lavoro e Windows Server 2008 sui server sono arrivati ormai al fine vita e sono troppo datati per poter essere al passo con gli ultimi requisiti di sicurezza.
Il grande successo di cui ha goduto Windows 7 ne ha fatto uno dei prodotti di punta della casa di Redmond, reduce ai tempi da un flop piuttosto consistente con Vista (considerato uno dei peggiori sistemi operativi insieme a Windows ME presentato nel 2000), ponendosi di fatto come il vero e proprio successore del più grande successo Microsoft, ovvero Windows XP. La sua flessibilità lo ha reso il compagno ideale anche per molti notebook di fascia medio bassa, che potevano farlo girare anche in assenza di un supporto hardware impegnativo grazie anche alla molteplicità di versioni rilasciate. Per questo motivo, si stima che le macchine che ancora montano Windows 7 siano circa il 30% del totale, vale a dire un bacino di utenza immenso per i potenziali criminali informatici.
Un sistema operativo non aggiornato (nonostante venga affiancato da un buon antivirus), è un sistema operativo non sicuro. Il che vuol dire che il computer può, nella migliore delle ipotesi, essere usato come nodo di smistamento per phishing o spam (con rischio di furto d'idendità e di denaro), oppure può rimanere vittima di virus o cryptolocker (richieste di riscatto per riavere indietro i propri dati) o ancora essere usato per minare criptovalute come bitcoin senza che l’utente se ne accorga.
Cosa fare? È presto detto: bisogna aggiornare il sistema operativo passando a Windows 10. Già la stessa Microsoft aveva offerto la possibilità di effettuare un upgrade gratuito scaricando Windows 10 dai propri canali ufficiali: non tutte le macchine erano però in grado di farlo, dal momento che i pc più datati o più “semplici” non possedevano i requisiti di sistema necessari per effettuare il passaggio. Ora la possibilità di aggiornare senza costi è terminata e non si può più rimandare, e, se il PC non è in grado di sostenere il nuovo sistema operativo, andrà cambiato, anche se l'upgrade a Windows 10 è spesso operazione fattibile senza ulteriori imvestimenti hardware, per lo meno su macchine degli ultimi 5 anni. Tutto questo può sembrare un aggravio di costi “inutili” a carico dell’imprenditore, ma se pensiamo a quanto i computer siano diventati essenziali nel lavoro, è chiara l’importanza di utilizzare macchine sempre mantenute in efficienza e aggiornate, per proteggere i nostri dati e quelli dei clienti e per non incappare in fermi macchina che possono bloccare la produttività.
Windows 7 non sarà l’unico prodotto Microsoft a vedere la pensione nel 2020: il discorso fin qui fatto varrà anche per Windows Server 2008 e 2008 R2 e per Exchange Server che cesseranno anch’essi il supporto il 14 gennaio, mentre il 13 ottobre 2020 toccherà a Office 2010, SharePoint Server 2010 e Project Server 2010. Se utilizzate questi prodotti, quindi, occorre pianificare il prima possibile l'upgrade a versioni successive: per qualsiasi dubbio o indicazione contattateci.